Il Kenya è uno dei più affascinanti zoo-safari del mondo. E’ una delle terre dove si trovano il maggior numero e la maggiore varietà d’animali. Si calcola che siano ancora viventi e conservate 80 specie di grandi mammiferi. E questi meravigliosi animali non vivono chiusi in gabbia ma nel loro habitat naturale, nelle immense distese del Paese. I safari, che ormai dagli anni ’80 sono soltanto fotografici, rappresentano una delle grandi attrazioni turistiche del Paese. Viaggiare attraverso le piste sconnesse dei parchi, magari in piedi sotto il tettino rialzato del vostro mezzo, è un’emozione devastante. Siete continuamente alla ricerca di un’ombra, di un profilo, di un movimento che vi possa far scorgere la preda attesa. Basta un cenno dell’autista, uno stop improvviso, il motore che si spenge e nel silenzio, turbato solo dal vento, ecco spuntare un’immagine che dalla fantasia o dai ricordi dei banchi di scuola si proietta direttamente nella realtà di un momento: è proprio così come si vede nei film o nei documentari, è là che respira o addirittura che vi guarda. E voi asserragliati nell’automezzo, aggrappati alla vostra tensione, imbracciate la vostra “arma” e clic una scarica di foto o una ripresa con la videocamera. Solo più tardi in albergo o a casa vi accorgerete che quelle immagini spesso tremolanti sono la vera testimonianza della fantastica sensazione che ancora oggi si riesce a provare. Fare un safari è stancante. Gli spostamenti sono difficili e tormentati ma non si può rinunciare ad un’esperienza così unica. L’obiettivo è di vedere tutti gli animali possibili, di riconoscerli, di classificarli ma soprattutto quella di sentirvi vicino ai grandi protagonisti della savana. E i più grandi sono proprio i Big Five: L’elefante, il rinoceronte, il leone, il bufalo ed il leopardo.
L’elefante africano (Loxodonta africana) è l’animale più grande del pianeta. La sua altezza può arrivare fino a 3 metri ed il suo peso a 5 tonnellate. Vive fino a 60 anni. E’ una specie “protetta” visto lo sterminio che nei periodi della caccia grossa aveva ridotto il numero dai 10 milioni, quanti erano negli anni ’20, a 750.000. In Kenya la caccia sregolata del decennio 1979-89 fece strage: da 150.000 a 30.000. Oggi, fortunatamente, dopo il divieto internazionale del commercio dell’avorio ed una migliore presa di coscienza da parte dell’uomo, il ripopolamento sta dando i suoi frutti oltre ogni previsione. Addirittura si sta provvedendo ad uno spostamento di migliaia di esemplari dal parco di Amboseli al più piccolo Shimba hills. L’elefante vive in ogni habitat africano, dal deserto alle foreste. Si nutre di vegetazione e mangia fino a 16 ore al giorno arrivando ad ingurgitare 150-200 chili di verdure. Beve 70-90 litri d’acqua. Gli elefanti stanno in gruppo e l’elemento dominante è la femmina anziana. I maschi si aggregano soltanto per poco tempo e solo per l’accoppiamento. Viaggiano insieme fino a 15 elementi. Gli anziani servono per trasmettere la loro “mitica” memoria e condurre i più giovani verso le pozze d’acqua. Si tratta di un animale per il quale l’unico vero pericolo è l’uomo. Dotato di una forza spaventosa, usa la sua proboscide per nutrirsi ma anche per esercitare il suo olfatto. Quando un elefante decide di caricare scuote la testa, schiocca le orecchie e riesce a lanciarsi, nonostante il suo peso, fino ad una velocità di 35 chilometri orari. Coloro che avessero la disgrazia di trovarsi appiedati di fronte alla rabbia di un elefante, avrebbero ben poche possibilità. Una volta abbiamo assistito ad una carica di un elefante femmina contro dei pastori somali. Questi uomini terrorizzati ebbero la prontezza di lanciare alcuni degli stracci che indossavano, lontano, dall’altra parte rispetto alla direzione verso la quale stavano scappando. Già, perché l’elefante si fa guidare più che dalla vista, proprio dall’olfatto. Ebbene con questo espediente quei poveri pastori se la cavarono, anche se quella disavventura probabilmente non la dimenticheranno mai. I maschi si uniscono al gruppo solo sporadicamente. Le femmine non gravide e che non allattano, vanno in calore ogni due o tre mesi. Le femmine in calore ed il maschio si accoppiano appartandosi dal resto del gruppo. La copula dura meno di un minuto. La gestazione fino a due anni. I piccoli, che appena nati pesano dai 125 ai 130 chili, restano a lungo, invece, nel gruppo. Sono il principale interesse delle femmine che, proprio quando sentono i loro piccoli in pericolo, scatenano tutta la rabbia di cui sono capaci.
Il rinoceronte sembra destinato ad estinguersi causa lo sterminio di cui è vittima da anni. Del resto il corno di rinoceronte è ancora oggi un pezzo pregiatissimo. Nello Yemen del Sud, con il corno di rinoceronte sono fabbricati i manici dei pugnali più ambiti dai giovani. Un pugnale di questo genere arriva a costare fino a 20.000 dollari. Il rinoceronte ha zampe con tre dita. E’ di due specie: il rinoceronte bianco e nero. La differenza, naturalmente, non sta nel colore. La sua pelle è sempre scura. Solo che in lingua “afrikaans” bianco significa largo e la differenza sta proprio nella dimensione del labbro superiore. Il rinoceronte bianco (Ceratotherium simun) infatti meglio si adatta a brucare l’erba. Quello nero (Diceros bicornis), invece, ha il collo più lungo e ciò gli consente di meglio infilarsi tra la vegetazione per potersi cibare d’arbusti e ramoscelli. Il rinoceronte africano ha due corni nasali. Di vista debole, possiede invece un olfatto formidabile ed un udito molto sviluppato. Il rinoceronte vive fino a 50 anni. Il rinoceronte bianco ha rischiato l’estinzione. Negli anni ’60 ce n’erano almeno 2000 esemplari ma il bracconaggio li ha ridotti ad una trentina e tutti presso il Garamba Nazional Park nella repubblica del Congo. Grazie ad altri provvedimenti esemplari sono tutelati presso alcune riserve private in Sudafrica. Il rinoceronte nero è passato dai 70.000 esemplari degli anni ’60 agli attuali 15.000, di cui la gran parte vive in Sudafrica, ma si può ammirare anche nel Masai Mara, nello Tsavo, nel Nairobi park. Entrambe queste specie sono iscritte nell’elenco degli animali in grave pericolo d’estinzione. Il rinoceronte si nutre d’erbe, foglie, frutti (quello nero) rampicanti e vegetali. Fortissimo, nonostante il suo peso che può variare dalle due alle quattro tonnellate, riesce a far esplodere la sua energia con delle brevi cariche e giunge a sviluppare una velocità fino a 50 chilometri orari. Sempre vicino alle fonti idriche, il rinoceronte non è un animale propriamente socievole. Negli accoppiamenti, il rinoceronte ha un rapporto che può durare anche un’ora, durante il quale eiacula più volte. La gestazione del rinoceronte femmina dura 16 mesi.
Il Bufalo (Syincerus Caffer) è considerato l’animale più pericolo del bush. Di corporatura massiccia (circa 800 chili di peso) si muove essenzialmente la sera o la mattina presto; durante il giorno sosta all’ombra. Erbivoro, dotato di due corna possenti, può addirittura vincere lo scontro con il leone. Quando sta per caricare, alza il muso e si cimenta in un “muggito” esplosivo. Anche nei gruppi di bufali l’elemento dominante è la femmina. I maschi viaggiano in drappelli. Gli anziani viaggiano insieme ai giovani in cerca d’incontri amorosi. Nella gara amorosa non vi sono lotte ma solo atteggiamenti di sfida, grazie ai quali, evitano gravi ferite. La gestazione delle femmine dura 11 mesi e mezzo.
Il Leone (Pantera leo) è il felino più grande e l’animale che, nell’immaginario collettivo, è quello considerato il più importante. Il Re Leone si muove nelle ore fresche del giorno e riposa durante il caldo. Vive in gruppo. Il leone ha un accoppiamento veloce ma nella stagione dell’amore, può accoppiarsi fino a 300 volte la settimana, con una media di un rapporto ogni 15 minuti. Nel corso della vita un maschio sano arriva ad accoppiarsi fino a 20.000 volte. Dopo la gestazione di tre mesi e mezzo, la leonessa partorisce due o tre cuccioli. I maschi nomadi uccidono spesso i piccoli. Come grande predatore, il leone ha sviluppato caratteristiche piuttosto particolari. Grazie alle unghie retrattili, ha piedi che possono diventare delle vere e proprie armi letali. Una mandibola forte, una testa poderosa, il mito della sua imponenza poi è arricchito dal ruggito detonante. Il leone è un carnivoro e, per nutrirsi, deve ingerire circa 7 chili di cibo il giorno, il maschio, e 5 chili la femmina. La caccia è condotta essenzialmente dalla femmina ma il maschio si riserva il diritto di essere il primo ad infierire sulla preda. Adotta una strategia di caccia basata sull’agguato presso i luoghi d’abbeveraggio. Caccia in gruppo e accerchia la vittima; una volta raggiunta la soffoca con un morso al collo. Il leone, il cui peso raggiunge anche i 280 chili, raggiunge una velocità di corsa di quasi 60 chilometri l’ora.
Il leopardo (Pantera pardus) è un animale solitario, ama arrampicarsi sugli alberi (dove si tiene al riparo dagli attacchi del leone) si apparta per organizzare i suoi agguati. Il leopardo (come il ghepardo da cui si distingue per una costituzione più robusta) si apposta per cacciare e le sue prede preferite vanno dagli erbivori di piccola taglia (facoceri, antilopi e scimmie) ai grandi uccelli, agli sciacalli e ai piccoli carnivori. E’ considerato il più grosso “felide maculato”. Pesa tra i 30 e gli 80 chili. Dotato di un’agilità elegante, è difficile da avvistare per le sue abitudini: si sposta nelle ore notturne. Ce ne sono molti esemplari nel parco nazionale del Lago Nakuru. La sua riproduzione può aver luogo in ogni momento dell’anno. Le femmine vanno in calore per una settimana, ogni 30/50 giorni. L’accoppiamento dura una settimana, durante la quale maschio e femmina vivono insieme, dopo di che il maschio si allontana e non partecipa all’allevamento dei piccoli. Appena nato il leopardo è cieco, esce dal rifugio solo dopo sei settimane. L’allattamento dura tre mesi. I piccoli si rendono autonomi a due anni. Il suo mantello “macchiato” gli consente di potersi mimetizzare in ogni ambiente. La sua pelliccia, sia perché pregiato cimelio di caccia, sia perché oggetto di un commercio mai passato di moda, è stata una delle cause che ha messo a rischio la razza.
Il ghepardo (Acinonyx jubatus) è il “cugino” del leopardo. Gli somiglia nel mantello, mentre ha una “lacrima” dall’occhio alla guancia. Felide muscoloso (dai 40 ai 60 chili) è dotato di un’incredibile velocità: raggiunge i 95 chilometri all’ora, anche se non .riesce a mantenere il massimo del suo spunto per più di 200 metri. Raggiunta la vittima, la soffoca con un morso al collo e poi la trascina in un luogo riparato per divorarla comodamente.
I piccoli felini sono tutti più o meno l’evoluzione del mitico gatto fulvo d’Egitto e sono il gatto dorato africano, il gatto delle sabbie, il caracal, il servalo o gattopardo africano. Pesano dai 2 ai 3 chili, con un olfatto poco sviluppato, vantano un udito eccezionale ed una vista eccellente. Carnivori, si cibano di prede di piccole dimensioni.
La famiglia dei canidi comprende piccoli carnivori affini al cane e sono essenzialmente tre specie di sciacalli: lo sciacallo striato, lo sciacallo dorato e quello dalla gualdrappa. Un altro canide molto diffuso è l’otocione. Tra quelli che sono denominati i cacciatori gregari, quello più grande è il Licaone. Caccia in branco predando antilopi, zebre, gazzelle e gnu. Il predatore per antonomasia è però la Iena che è dotata di una delle mandibole più forti. Riesce a divorare le ossa delle proprie vittime. Si divide in due gruppi: la iena maculata e quella striata. In genere si avventano sui resti di animali vittime di altri predatori. Le iene si contentano di finire i resti delle carcasse.
Un altro grande mammifero è l’ippopotamo (Hippopotamus amphibius). E’ il secondo animale terrestre quanto a dimensioni. Può raggiungere il peso di 2 tonnellate. Vive nelle acque ferme, nei corsi d’acqua, nelle pozze profonde, nella savana e nel bush. Immerso nell’acqua, emerge solo per respirare ad intervalli che variano da 5 a 15 minuti. Nonostante l’aspetto bonario e pacioso, è l’animale più pericoloso per gli uomini. Rovescia barche e morde le persone che gli si avvicinano; a terra, di notte, quando si sposta non si perita ad attaccare chi trova nella sua strada verso l’acqua. Erbivoro, si ciba della vegetazione che trova sulle rive dei corsi d’acqua. L’animale che più e meglio eccita la fantasia dei ragazzi è la giraffa (Giraffa camelopardalis). Tre sono le principali specie: la masai (vive nel sud del Kenya ed in Tanzania), la reticolata (vive nel Kenya settentrionale) la giraffa di Rotschild (vive nel Kenya occidentale e nel nord dell’Uganda). La giraffa possiede la lingua (nera) più lunga di tutti i mammiferi che può arrivare fino a 45 centimetri. Vive in piccoli gruppi e gli esemplari giovani si esibiscono in un combattimento noto con il nome di “necking”: incrociano i loro colli, cercando di colpirsi con la testa. Durante la loro vita, le femmine riescono a partorire fino a 12 piccoli. Si ciba generalmente al mattino e nel tardo pomeriggio. La giraffa, di norma, beve solo una volta la settimana ingerendo da 30 a 50 litri.
La zebra (Equus burchelii) è chiamata nella lingua swahili Punda milia, che significa “asino a strisce” per il suo tradizionale manto striato. La si vede in tutta l’Africa Orientale. E’ sempre molto attiva; di giorno si muove, di notte si riposa. La zebra è in grado di digerire anche i cibi più pesanti. Di fatto, quindi, sopravvive anche là dove gli altri animali non trovano nulla da mangiare. La savana piena di arbusti che si trova in questa parte d’Africa accoglie la più straordinaria varietà di antilopi del mondo. Sono circa 30 diverse specie che vanno dall’eland (il più grande) al dik dik.
Tra i piccoli mammiferi si possono classificare carnivori, erbivori e un buon numero di scimmie onnivore. La famiglia dei Mustelidi comprende in particolare le donnole e le lontre africane. Abitano nei boschi, nel bush e nelle aree erbose. Vantano un ampio repertorio di suoni vocali e respingono i nemici grazie ad un odore repellente che riescono a produrre dalla secrezione delle proprie ghiandole anali. Le manguste sociali vivono in gruppo. Svelte ed agili nei movimenti, si muovono nel bush sfoggiando le loro capacità vocali. Il loro migliore modo di difesa è ripararsi nelle buche più vicine per evitare l’aggressione dei carnivori più grossi. Gli iraci o proravie sono i parenti più stretti degli elefanti. Pur trattandosi d’esemplari minuscoli, con gli elefanti condividono una serie di caratteristiche simili: unghie forgiate ad artiglio che in realtà sono degli zoccoli; due mammelle situate tra gli arti inferiori; testicoli interni; una gestazione lunga sette mesi. I babbuini sono gli esemplari più grandi nella famiglia dei Cercopitecidi. Si tratta di scimmie robuste, con il capo rotondo ed il muso sporgente. Vivono in gruppo e, come per molti altri animali, le femmine sono l’elemento fondamentale. Un solo maschio è invece il capo del gruppo. E’ colui cui spetta il compito dell’accoppiamento. La specie più comune in questa zona d’Africa è il cercopiteco grigioverde. Agile, snella dalla lunga coda, vive in gruppo. Dotata di una vista eccellente, vanta anche un udito eccezionale, mentre possiede un olfatto povero. Questo tipo di cercopiteco è onnivoro: mangia di tutto, dai fiori alle erbe, ma anche insetti, rettili, uccelletti ed uova.
In Kenya sono state individuate, ad oggi, ben 1100 specie diverse d’uccelli. Se si pensa che i “watchbirds” in Gran Bretagna ne hanno selezionate 250 o che in Canada, Messico e Stati Uniti se ne conoscono 850, bene si può capire il valore che l’intera regione ha per gli ornitologi. L’habitat così variegato e composto da molti elementi diversi tra loro, consentono a questa regione di offrire agli uccelli un ottimo ambiente. Si stima che ogni anno emigrino verso l’Africa circa 6000 milioni d’uccelli. Nell’Africa orientale non esiste inverno o estate. Le temperature restano più o meno le stesse. L’unica differenza riguarda l’umidità. E gli uccelli istintivamente sanno quando sostare o andarsene. Lungo la costa, il clima tropicale consente agli uccelli di reperire facilmente del cibo. Il Piovanello tridattilo, il Chiurlo piccolo, il Corriere grosso, il Voltapietre, la Puntana, la Beccaccia di mare, sono alcune delle specie migratorie che in Primavera tornano verso il Nord per riprodursi. Tra le razze stanziali l’Airone cinerino, il Martinpescatore delle mangrovie, la Nitticora sono i protagonisti di una scena ornitologica davvero affascinante. Lungo i fiumi vivono otto specie di Cicogne che con il loro enorme becco si deliziano delle prede più diverse. L’altro grande volatile di sicuro fascino è l’Aquila. Con il suo volo maestoso, l’apertura alare da sola è sufficiente ad infondere nell’osservatore un senso di rispetto che molto si avvicina al timore. L’Aquila rapace, l’Aquila marziale, l’Aquila di Wahlberg si cibano di piccoli mammiferi, di faraone, di francolini mentre vanno ad abbeverarsi. Tra gli uccelli lacustri, si possono osservare tutta la serie dei Pellicani e dei Fenicotteri, in specie quelli rosa. Nella categoria degli uccelli di pianura ci sono le Allodole, le Ballerine. Poi ci sono il terribile Marabù africano e molti avvoltoi.
Babbuino
Hanno la caratteristica di salutarsi usando il naso mentre le coppie usano sfiorarsi le labbra.
Dik-Dik
E' una varietà di gazzella ha abitudini notturne ed è molto timida.
Ippopotamo
Molti non sanno che è un'animale pericoloso da cui tenersi alla larga, se vi sbadiglia davanti è meglio che vi allontaniate. Può arrivare fino a oltre 3 Quintali di peso.
Rinoceronte Nero
La sua caratteristica è il corno frontale ed è anche la sua sfortuna, viene cacciato perchè tale corno ridotto in polvere è considerato un afrodisiaco in diversi paesi, anche se è stato dimostrato più volte che è solo una leggenda. Un maschio può arrivare a pesare fino a 1 Quintale e 300 Kg.
Cudo Minore
Hanno la caratteristica di contendersi le femmine durante il periodo degli amori con duelli eseguiti con le loro corna.
Iena Maculata
Nei loro branchi comandano le femmine.
Gazzella di Grant
Erbivora, vive con pochissima acqua e si divide in branchi che non superano i 500 individui.
Sciacallo dai Fianchi striati
Ama cibarsi di Serpenti, Insetti e mammiferi.
Ilochero
Pensate che questo grosso suide amerà una sola compagna a cui resterà fedele per tutta la vita.
Tragelafo o Bongo
Timidissimo, preferisce rimanere nascosto nella boscaglia.
Oribi
Ama brucare l'erba, ma ad orari precisi: all'alba, al tramonto e durante i chiari di luna.
Taurotrago
E' tra le più grandi e lente varietà di antilope.
Gazzella di Thomson
Come la gazzella di Grant si riunisce in branchi da 500 capi. La sua caratteristica peculiare è il movimento circolatorio della sua nera coda.
Facocero
Testa grossa, due denti canini che formano due belle zanne ma sono erbivori (o quasi).
Protele
Sembra una iena ma è notturno, possiede un udito molto fine e si nutre di termiti.
Sciacallo dal dorso nero
Rubacchiano qualcosa da mangiare alle leonesse quando vanno a caccia.
Oreotrago
Lo troverete in prevalenza in zone rocciose. Ama vivere in coppia.
Fenicottero
Forma gigantesche colonie e si nutre filtrando il nutrimento dall'acqua con il suo becco.
Iena striata
Si nutre di carogne ma di solito è di bocca buona e tende a mangiare tutto quello che è commestibile.
Gerenuk
Bruca gli alberi come le giraffe ma dato che non è alta come loro sta eretta sulle zampe posteriori. Il suo nome significa: "Dal collo di giraffa".
Redunca Meridionale
La sua caratteristica è di muoversi in un galoppo dondolante molto interessante.
Impala
Vive in branco. E' un eccezionale saltatore: fino a 3m in alto e fino a 10m in lungo.
Cane selvatico
In branco è bravissimo a cacciare le antilopi.
Giraffa
Chi non la conosce? In Kenya sono presenti due tipi: con macchie e senza. Può arrivare fino a 6 metri di altezza. Bruca gli alberi.
Sumi
E' un tipo di antilope piccolina ed è prevalentemente notturna, pensate che la cacciano anche le aquile.
Elefante
C'è bisogno di presentazioni? Arriva a pesare fino a 6 tonnellate. E' vegetariano e il legame tra una madre e una figlia può arrivare fino a 50 anni. Ha una formidabile memoria.
Topi
Ha l'abitudine di segnalare il suo dominio stando in piedi sui termitai.
Duiker Grigio
E' la preda preferita del leopardo.
Puku
Vive in gruppi da 50 e lo si vede in giro solo all'alba e al tramonto.
Redunca Bohor
Non è ne veloce ne resistente, si difende dai predatori nascondendosi.
Cobo dell'Ellisse
Immangiabile perché possiede delle ghiandole che secernono un odore nauseante.
Antilope Equina
Segni particolari: ha il muso pezzato.
Leone
Fa una vita bellissima, dorme circa 20 ore al giorno mentre manda le femmine a caccia. E' veramente il Re degli animali!
Alcelafo
Frequenta di solito le gazzelle e gli gnu, ma non gli conviene perché sono amate dal Leone.
Bufalo Africano
Fate attenzione perché è aggressivo verso l'uomo in maniera particolare.
Potamochero
Vive in gruppi da 12 sotto il comando di un maschio anziano.
Cudo Maggiore
Segni particolari: Corna grandi e ritorte a doppia o tripla spirale.
Leopardo
Stupendo felino purtroppo a rischio di estinzione. E' un abile cacciatore 24 ore su 24 e dorme sugli alberi.
Antilope Nera
Vive in branco e pensate che è in grado di uccidere un Leone.
Struzzo
E' un uccello ma non vola, è troppo grosso. In compenso corre fino a 70 km/h. Con un uovo si può fare una frittata per una trentina di persone.
Raficero
Animale solitario e sfuggente. Quando fugge ha un andamento a Zig-Zag.
Orice
Due corna simili a scimitarre che possono arrivare fino a quasi un metro e mezzo.
Zebra
Animali sociali e pacifici. Riposano a coppie appoggiando una testa sull'altra.
Ghepardo
E' l'animale più veloce del mondo, può arrivare fino a 115 km/h.
Zebra di Grevy
Più grande della zebra. Ha striature più fitte. I piccoli dopo 45 minuti dalla nascita già galoppano.
Gnu
Vive in branchi immensi e ogni maschio può avere centinaia di femmine.